Pescara: telecamere e macchine fotografiche per la prima volta a pochi passi dal cantiere dove da una settimana si sta lavorando al taglio della diga foranea.(dal sito di Rete8 – 20 gennaio 2018)
In una settimana già abbattuti 20 metri lineari in superficie, degli oltre 100 da demolire. Un lavoro complesso della Rcm Costruzioni su una struttura a cuneo che dai circa 7 metri di larghezza in cima si espande fino a circa 16 metri sul fondo. 3 milioni e mezzo il costo dei lavori che saranno completati entro l’estate. Per la prima volta le telecamere, quelle di Rete8, a pochi metri dal cantiere a bordo della vongolara Nonno Remo I° dell’armatore Claudio Lattanzio, insieme ad altri rappresentanti della stampa, della marineria e del presidente della Regione Luciano D’Alfonso che sottolineando l’importanza dell’opera ha parlato anche dei progetti futuri, dai 15 milioni già disponibili per la realizzazione dei moli guardiani fino ad altre iniziative a supporto del comparto pesca.
“Presto illustreremo il progetto per la realizzazione dei moli guardiani – ha detto D’Alfonso – che daranno un volto nuovo e più dignitoso all’intera area portuale di Pescara, ma intanto godiamoci questo intervento, insperato fino a qualche tempo fa, ma che siamo riusciti a finanziare e la cui funzione sarà quella di risolvere una volta per tutte il problema del dragaggio. In futuro abbiamo in mente altre iniziative a sostegno di questa importante economia, quella dei pescatori abruzzesi, attraverso un sistema assicurativo che li tuteli in un lavoro estremamente usurante.”
Il sopralluogo alla presenza, dunque, oltre che di una motovedetta della Capitaneria di Porto, anche d’importanti rappresentanti della marineria pescarese come l’armatore Massimo Camplone, Fabio Sprecacenere, Lucio Di Giovanni e Christian Di Santo; ma anche del settore balneare come Riccardo Padovano della Sib Confcommercio:
“Questo primo intervento consentirà non solo di risolvere il problema del dragaggio – ha spiegato Padovano – ma assicurerà la balneabilità su tutto il litorale pescarese perché il fiume non scaricherà più a nord, impattando sulla diga, ma avrà finalmente uno sfogo naturale verso est.”