IN CORSO
ENTE APPALTANTE Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
OGGETTO Progettazione definitiva ed esecutiva e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione dei dragaggi del bacino di Sampierdarena e porto passeggeri (fase 0) P.3106.
I lavori in appalto, affidati al raggruppamento temporaneo d’imprese costituito dalle imprese R.C.M. Costruzioni in qualità di Mandataria Capogruppo, e RHODE NIELSEN A/S in qualità di Mandante, riguardano il dragaggio dei fondali dello specchio acqueo del Porto Passeggeri (326.726,75 m3) e del bacino di Sampierdarena (574.832,04 m3) e lo sversamento nell’apposita fossa del Canale di Calma dell’Aeroporto.
La profondità di progetto nel Porto Passeggeri è pari a -10,00 m mentre nel Bacino di Sampierdarena è variabile da -10,00 a 14,50 m s.l.m.m.
È previsto che la fase di sversamento del materiale dragato nella fossa del Canale di Calma dell’Aeroporto avverrà a partire dal lato di levante del canale di calma, procedendo via via verso il lato di ponente al progressivo raggiungimento della quota di fondale di -8,50 m s.l.m.m., ad eccezione dei primi 50 metri di Canale a partire dall’imboccatura di Ponente, la cui quota dovrà essere pari a -10,00 m, così come determinato negli studi modellistici effettuati.
Modalità esecutive delle lavorazioni che tengono conto del contesto fortemente operativo in cui si opera
Nel Progetto a base di gara è stata preliminarmente individuata, quale tipologia di draga da impiegare, la “Draga a benna”, in numero di due contemporanee (Porto Passeggeri e Bacino di Sampierdarena), ciascuna con una produzione media giornaliera di almeno 2.500 m3, riservando l’eventuale impiego accoppiato di una “Draga a benna” a una Draga aspirante refluente semovente”. Dopo un attento studio del progetto a base di gara, il Concorrente ha individuato le migliori tecnologie da utilizzare e l’organizzazione del cantiere ottimale al fine di:
– ridurre al minimo l’interferenza con il traffico portuale in arrivo ed in partenza, oltre che il traffico in transito sia in tutto l’ambito del Porto Passeggeri che nel Bacino Sampierdarena;
– ridurre i tempi di esecuzione;
– eseguire il dragaggio in sicurezza e con precisione, minimizzando le quantità d’acqua presenti nei materiali rimossi;
– rendere nulle o minime le quantità di materiale disperso;
– limitare la torbidità e la mobilizzazione di inquinanti indotta dalle operazioni.
L’intervento in oggetto risulta di fatto costituito da due cantieri indipendenti: Porto Passeggeri e Bacino di Sampierdarena, i due cantieri, ciascuno dotato di flotta indipendente, come descritto in precedenza, che opereranno in parallelo.
– i mezzi marittimi impiegati, grazie al sistema di posizionamento DP2 sopra descritto, si sposteranno per consentire le manovre delle navi in sicurezza; quotidianamente, si acquisiranno – anche per via informatica – dalla torre Piloti il programma degli arrivi e partenze per il giorno successivo in modo da pianificare gli spostamenti dei mezzi che lavorano;
– l’assistente al mobility manager sarà in ascolto continuo sul canale VHF n° 13 e n° 16 e manterrà attivo il contatto telefonico con torre Piloti per essere tempestivamente informati di eventuali mutamenti intervenuti alla programmazione del traffico portuale;
– si provvederà allo sgombero totale degli spazi di manovra entro il termine massimo di 30 minuti, dalla comunicata esigenza portuale, in caso di sopravvenute necessità costringenti; i mezzi saranno ormeggiati in aree preventivamente concordate con l’Autorità Marittima.
Il Cantiere Operativo Bacino di Sampierdarena verrà suddiviso in 4 sottocantieri, si opererà in un sottocantiere alla volta lasciando liberi ed operativi i restanti spazi. Per quanto riguarda invece il sottocantiere 4 questo sarà suddiviso in aree equivalenti che permetteranno di lavorare in continuo senza interruzioni per 20 giorni lavorativi che saranno definito in modo da consentire sempre il transito est-ovest sul canale.
BARRIERE A BOLLE
Al fine di limitare la dispersione dei sedimenti marini durante le attività di dragaggio si prevede l’impiego di barriere a bolle che garantiscono in fase di cantiere una notevole riduzione degli impatti sull’ambiente marino (torbidità delle acque, impatto delle onde sonore ed effetto di scosse sottomarine che potrebbero danneggiare la vita marina). Tale sistema rispetto alle panne galleggianti permette un’agevole organizzazione dei lavori, in quanto non risente del moto ondoso, del passaggio di mezzi marittimi, garantendo la perpendicolarità della barriera. Il principio di funzionamento delle barriere a bolle consiste nel creare un muro più o meno denso, che si alza continuamente dal fondo dell’acqua alla superficie attraverso l’utilizzo di tubi a bolle ponderati installati sul fondo del mare, creando una barriera in grado di funzionare da zona cuscinetto per ridurre l’impatto ambientale in fase di lavoro. La delimitazione degli specchi acquei operativi sarà quindi realizzata, piuttosto che con le panne galleggianti, con barriere a bolle che risultano un efficace e continuo presidio ambientale pur non costituendo una barriera fisica al transito dei mezzi marittimi.