“Vogliamo toccare con mano come procede questo cantiere: un cantiere che costa 3,5 milioni di euro e 40 mesi di procedura; per arrivare al taglio della diga foranea abbiamo dovuto realizzare il progetto dedicato, abbiamo dovuto istruire il nuovo piano regolatore portuale di Pescara, abbiamo dovuto farlo istruire favorevolmente e concludere attraverso il pronunciamento del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici da una parte e la modifica di una norma dall’altra”. Lo ha detto il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel corso del secondo sopralluogo al cantiere della diga foranea di Pescara, questa volta effettuato insieme ai giornalisti, a bordo della vongolare ‘Nonno Remo I°’.
“La norma – ha aggiunto – che ha fissato tempi certi al Consiglio superiore, è stata concepita a Pescara anche dietro ai suggerimenti dell’ammiraglio Moretti, il nostro ascolto, e la spinta attraverso Delrio alla modifica della norma che ha il nome ‘Nuovo codice dei contratti’, l’ultimo articolo disciplina la vita del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il quale era abituato a impiegare anche dodici anni per completare una sua istruttoria”.
Secondo il governatore la funzione della diga foranea è che di “una quota di manutenzione del dragaggio se ne faccia carico l’acqua del mare”. “Una quota del dragaggio – ha spiegato – lo farà il viavai, l’entrata e l’uscita dell’acqua del mare, attraverso questa narice che noi abbiamo realizzato”.
“Abbiamo espletato una gara iper selettiva – ha sottolineato D’Alfonso – per arrivare a trovare un’impresa all’altezza degli oneri e dei compiti: finalmente abbiamo avuto un’impresa che non deve guadagnare facendo contenzioso, che ha una tradizione di lavori di questo tipo, che ha cominciato a lavorare come da accordo, come da consegna dei lavori e mi pare che ci abbia messo quel carico di moralità che noi volevamo, che i pescatori volevano, che la città e le istituzioni si attendevano”.
L’opera pubblica, finanziata dalla Regione Abruzzo, dovrà essere conclusa in dieci mesi dall’impresa Rcm Costruzioni di Sarno (Salerno) che si è aggiudicata l’appalto.